BENVENUTI NELLA CASA DEL CALCIO
CLUB CALCIOTTO GIOVEDI'
"Il “calciotto giovedì” è un’accozzaglia di 16 o più scapestrati che settimanalmente si riuniscono in un rettangolo verde ad inseguire un maledetto pallone.
Se dovessimo credere e fermarci a quest’affermazione, sarebbe anche inutile probabilmente stare qui seduti adesso intorno a un tavolo, ridendo e scherzando tra di noi.
Tutti noi sappiamo che il nostro calciotto è qualcosa di più, molto di più. Non solo perché è una tradizione che va avanti da 50 anni o oltre; certo era completamente diverso prima, si giocava a calcetto, i tempi erano diversi, la gente era diversa, però pensate un po’ che tra quei giovincelli che 50 anni fa correvano dietro a quel maledetto pallone, qualcuno di loro ancora oggi lo fa insieme a tutti noi. Di anni ne son passati tanti eh, pensate che dentro a quel rettangolo verde ci si gioca con i propri amici, e che dentro sempre a quel rettangolo se ne conoscono altrettanto di nuovi, e che addirittura qualcuno (tranne uno..) ha portato i propri figli a giocare con lui, fianco a fianco, con gli amici, vecchi e nuovi, su quel rettangolo, sempre dietro a quello stramaledetto pallone.
E poi non vi ho ancora detto la parte più bella: le chiacchiere, le battute, i racconti, le cazzate che si dicono, le litigate per un fallo dato o meno, gli sfottò tra tutti, e poi…dopo una doccia, una risata e un saluto, fino al prossimo giovedì.
Questo è il “calciotto giovedì”.
E lo sappiamo tutti benissimo solo che a volte non ce lo ricordiamo, ci facciamo prendere dalla pigrizia, gli diamo poca importanza, e purtroppo, quest’anno, questa cosa è successa spesso a qualcuno di noi, non a tutti sia chiaro, altri allo stesso tempo hanno lottato fino all’ultimo pur di riuscire a far giocare la partita, però alcuni si tiravano indietro fin troppo facilmente.
Non faccio nomi, in una squadra non si parla mai al singolo ma sempre al gruppo, ma era doveroso cominciare stasera, fissando ancor più saldamente le basi essenziali del nostro calciotto.
E voglio concludere questo mio sproloquio, facendo una precisazione sul tanto chiacchierato Pallone d’Oro: mai come quest’anno, ho sentito perplessità e dubbi sui tre nomi candidati a tale premio. Come spesso ho detto, le candidature si basano sui risultati stagionali, le statistiche di presenze e vittorie, ma siccome le statistiche non sono mai tutto, bisogna tenere in considerazione anche altri aspetti non scritti, non fermandosi mai alla superficie e
guardando aldilà del proprio naso. Bisogna aver rispetto di chi i lacci agli scarpini se li fa ogni giovedì da fin troppi anni, che nonostante l’età non più adolescenziale su quella fascia ci corre ancora, nonostante di giovincelli innamorati del pallone e delle proprie finte ne ha visti tanti, e che questi a volte, fin troppo spesso, preferiscono divertirsi tra di loro pur di passare una volta in più una palla a chi di fiato per dovere anagrafico, ne ha di meno. Bisogna avere più rispetto di un portiere, che oltre a vedersi scagliare addosso settimanalmente una pioggia di palloni, si deve difendere spesso anche da critiche troppo superficiali, e che nonostante ciò, ogni anno tra quei pali ci mette anima e corpo, mancando il meno possibile, e migliorando costantemente da anni, e questo è confermato anche da quei bei numeri delle statistiche.
E poi lasciatemelo dire, aver rispetto anche per chi di pipponi ne ha visti e conosciuti altrettanti su questi campetti da oltre 10 anni, e che nonostante la tenera età con un bloc notes e una penna tra le mani scriveva già le sue prime pagelle, che oggi son diventate migliaia, e purché se ne dica, non si scrivono da sole, e non le si fanno in cinque minuti.
Mettetevi comodi ora, la mia ramanzina è finita. Spero solo di avervi lasciato qualche piccolo pensiero in più per il futuro quando parliamo del nostro calciotto"
L.M.
Nessun commento:
Posta un commento